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Visite specialistiche e gli interventi di chirurgia vertebrale mininvasiva - Fabio Tresoldi


1 Il paziente esegue una prima visita ambulatoriale presso lo studio medico più vicino al proprio domicilio.

Nel corso della visita vengono valutate le immagini radiologiche (Rx, Risonanza magnetica o TC) ed altri eventuali accertamenti strumentali (es. EMG, Moc, etc.) e messi in relazione allo stato clinico ed alla storia anamnestica. Tutto ciò per arrivare alla precisa e corretta diagnosi e conseguente impostazione terapeutica.

2 Successivamente, nel caso esista una indicazione al trattamento chirurgico ed il/la paziente desideri intraprendere tale percorso, al fine di ottenere il migliore risultato possibile con la maggiore regressione dei sintomi, viene programmato l’intervento chirurgico mininvasivo o tradizionale.

L’intervento viene eseguito presso un Istituto specializzato e fornito delle più moderne tecnologie per tale tipo di chirurgia (chirurgia ad alta complessità) nonché della più evoluta competenza da parte del personale medico ed infermieristico nel trattamento delle problematiche vertebrali.


Il paziente pertanto fornisce, o all’atto della visita nel caso si tratti di un caso particolarmente urgente ovvero quando la decisione è già stata da tempo maturata, i propri recapiti telefonici e viene compilata una prima scheda indicativa da parte dello specialista.

Ovvero il paziente invia tale adesione, dopo adeguata riflessione con sé stesso ed i propri familiari, ad un indirizzo mail opportunamente indicato e ben evidenziato dal curante (fabiotresoldi@yahoo.it) inserendo nella mail stessa come allegato la certificazione della visita effettuata.

3 Il paziente viene quindi contattato da un preposto ufficio ricoveri dell’Istituto designato e gli vengono fornite, da parte di un addetto preparato, tutte le informazioni relative al ricovero (data di ingresso, documentazione da allegare, tempi indicativi di durata del ricovero, etc.) nonché una scheda medica di accettazione da far compilare al proprio medico curante al fine di identificare possibili patologie contrastanti con le procedure da effettuare e che richiedano eventuali approfondimenti ulteriori precedenti al ricovero stesso.

Una volta eseguita una prima valutazione di tale scheda di accesso, da parte degli specialisti ospedalieri addetti (anestesisti, cardiologi, etc.) l’ufficio ricoveri confermerà al paziente la data di ricovero. A tale ufficio il paziente può rivolgersi anche per questioni di logistica e/o di spostamenti da e per l’aeroporto piuttosto che per esigenze alberghiere di sistemazione di eventuali accompagnatori.


4 Il paziente viene quindi ricoverato e, seconda del tipo di procedura chirurgica vertebrale, lombare o cervicale che deve effettuare, trascorre un periodo in ospedale che, nelle media delle varie tipologie di intervento chirurgico, si attesta intorno alla settimana.

5 Alla dimissione, oltre alle prescrizioni mediche terapeutiche specifiche a seconda del tipo di intervento, viene indicata l’esecuzione di una prima visita ambulatoriale di controllo presso l’ambulatorio dove il paziente ha effettuato la prima visita, quindi senza necessità di ulteriori spostamenti. Questo a distanza di circa un mese dall’intervento.

Durante tale visita verrà programmato, in base alle condizioni attuali del paziente ed in base alla sua problematica nonché al tipo di intervento eseguito, un trattamento riabilitativo fisioterapico adatto a quella situazione.

In altre parole, si cerca il più possibile sia di standardizzare la procedura, come ovvio in una logica strettamente scientifica, sia di personalizzare e ‘cucire su misura’ i trattamenti, sia intra che postoperatori, al fine di ottenere il migliore risultato clinico possibile e la piena restituzione del paziente ad una normale e felice vita professionale e personale.




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