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"Maestria Chirurgica: Un Intervento Mininvasivo di Riduzione della Spondilolistesi di II Grado Restituisce Stabilità e Qualità di Vita" - L'esperienza di un paziente

L’intervento di riduzione di una spondilolistesi instabile di II grado è una procedura chirurgica complessa e altamente specializzata, che richiede un livello eccezionale di abilità e competenza da parte del neurochirurgo.
Spondilolistesi
Intervento di spondilolistesi

Oltre all'esperienza del neurochirurgo, il successo di questi interventi richiede una struttura all'avanguardia come quelle di Roma e Cotignola, dove tecnologia avanzata e competenza si uniscono per garantire risultati eccellenti

La spondilolistesi è una condizione in cui una vertebra scivola in avanti rispetto alla vertebra sottostante, creando instabilità e dolore. In questo caso specifico, l'intervento è stato eseguito utilizzando un duplice approccio, sia anteriore che posteriore, per garantire la massima stabilità alla colonna vertebrale.

Il primo approccio, quello anteriore, ha previsto l'inserimento di una protesi (cage) in titanio su misura tra le vertebre L5 e S1 (la parte inferiore della colonna, dove la spina dorsale si collega al sacro). Questo dispositivo è stato progettato per creare una superficie ampia e stabile, in grado di supportare correttamente il peso e i movimenti del corpo, in una zona della colonna particolarmente sottoposta a carico.


Radiografia
Radiografia 1
Caso : intervento di riduzione (alias riallineamento) di spondilolistesi instabile II grado mediante duplice approccio: anteriore, con introduzione di cage su misura in titanio così da creare superficie ampia ed astremamente stabile per le vertebre L5 e S1 (sacro) e posteriore con artrodesi mediante viti nei peduncoli. Entrambi gli accessi effettuati con tecnica mininvasiva (piccolissime incisioni) e senza traumatismo alcuno. Paziente già in piedi dopo pochissime ore dall’intervento e dimesso dopo un paio di giorni. Elevata difficoltà.

Radiografia 2
Radiografia 2

Il secondo approccio, quello posteriore, ha coinvolto l'uso di viti inserite nei peduncoli delle vertebre per eseguire un'operazione chiamata artrodesi, che serve a stabilizzare ulteriormente la colonna vertebrale unendo in modo sicuro le vertebre coinvolte.

Entrambe le fasi dell'intervento sono state realizzate con tecniche di neurochirurgia mininvasive, utilizzando incisioni molto piccole, riducendo al minimo il trauma ai tessuti circostanti e favorendo un recupero rapido. La complessità di questa procedura non può essere sottovalutata, poiché il chirurgo deve operare con estrema precisione per ottenere un riallineamento perfetto in una delle aree più sollecitate della colonna vertebrale.


Il successo di questo intervento dipende interamente dalla bravura e dall'esperienza del chirurgo, che deve essere in grado di gestire ogni fase con la massima competenza. Grazie a questa operazione, il paziente è stato in grado di alzarsi in piedi già poche ore dopo l'intervento e ha potuto lasciare l'ospedale dopo solo un paio di giorni.

Questo risultato, ottenuto con una procedura di elevata difficoltà tecnica, dimostra quanto sia cruciale affidarsi a specialisti altamente qualificati per trattare condizioni spinali così delicate. Grazie all’intervento, il paziente ha riacquistato stabilità e qualità di vita, con un recupero sorprendentemente rapido.








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